Novartis, nuovo shopping nei radiofarmaci: acquisita Mariana Oncology

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Novartis rafforza la propria posizione nel settore dei radiofarmaci con l’acquisizione della biotech statunitense Mariana Oncology per un miliardo di dollari in anticipo e 150 milioni legati a obiettivi futuri.

L’acquisto di Mariana amplierà la pipeline della pharma svizzera con diversi programmi, tra i quali MC-339, un radioligando per la terapia del carcinoma polmonare a piccole cellule.

Novartis sta consolidando la sua posizione di leadership nel settore dei radiofarmaci soprattutto attraverso le acquisizioni, come quella Advanced Accelerator Applications per 3,9 miliardi di dollari – avvenuta nel 2017 – che le ha permesso di ottenere Lutathera (lutezio [177Lu] oxodotreotide) per la cura tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici (GEP-NET).

Nel 2019, per 2,1 miliardi di dollari, è stata la volta di Endocyte e del suo radioligando Pluvicto (lutezio [lu177] vipivotide tetraxetan) per il cancro alla prostata, che ha fatto registrare vendite per quasi 1 miliardo di dollari nel 2023 e che, secondo Novartis, potrebbe diventare un prodotto da 2 miliardi di dollari all’anno se verranno estese le sue indicazioni di uso.

Nel 2022 la pharma svizzera ha arricchito la sua pipeline di radioligandi grazie ad accordi di licenza stretti con Artios Pharma e iTheranostics.

Pochi giorni fa, alla cifra iniziale di 180 milioni di dollari, ha stretto un accordo di collaborazione con PeptiDream per lo sviluppo di coniugati peptide-farmaco (PDC), che saranno utilizzati per indirizzare i radioligandi ai siti tumorali. Quest’ultimo accordo prevede pagamenti di milestone fino a 2,7 miliardi di dollari.

 

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